STIMOLAZIONE COGNITIVA ETA’ EVOLUTIVA

Per beneficiare del potenziamento cognitivo non c’è bisogno che sia presente un disturbo. Ogni bambino/a ha dei punti di forza e di debolezza: succede spesso, che in un bambino/a siano presenti delle abilità più deboli. In questo caso, potenziare quelle aree permetterà al bambino/a di proseguire nel proprio sviluppo in maniera più serena, prevedendo eventuali difficoltà che nel tempo possono ingrandirsi.

Inoltre, il potenziamento cognitivo può essere particolarmente utile in bambini/e e ragazzi/e che presentano disturbi dello sviluppo (es. disturbo dello sviluppo intellettivo; disturbo del linguaggio, disturbo dello spettro autistico..)..e non solo!


STIMOLAZIONE COGNITIVA TERZA ETA’

L’età senile, può essere accompagnata da un decadimento delle funzioni cognitive con piccole difficoltà di memoria, lentezza esecutiva o cadute nell’attenzione. Se la valutazione neuropsicologica evidenzia l’insorgere di un processo degenerativo (demenza), o semplicemente si vuole mantenere la mente attiva, è possibile pianificare e implementare un percorso di trattamento mirato. La stimolazione cognitiva è una delle terapie psicosociali più raccomandata dagli esperti del settore!

Il deterioramento cognitivo o i processi degenerativi sono progressivi ma è tuttavia possibile rallentarne il decorso tramite attività stimolanti, esercizi ecologici e interazione sociale.

Quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo della stimolazione cognitiva è quello di allenare le abilità cognitive, rendere maggiormente efficienti i processi cognitivi nei bambini/e, ragazzi/e e adulti nei quali tali abilità sono carenti affinché supportino il più adeguatamente possibile le attività della vita quotidiana e il benessere psicologico.

Diversi studi, inoltre, dimostrano benefici dell’intervento di potenziamento cognitivo anche in persone affette da demenza nel rallentare il processo di decadimento e permettere alla persona il raggiungimento del più alto grado di benessere soggettivo, attraverso il potenziamento delle abilità cognitive e sociali al fine di mantenere una mente giovane e attiva.


RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

La riabilitazione neurocognitiva è dedicata ai bambini/e, ragazzi/e colpiti da patologie neurologiche del sistema nervoso centrale di tipo congenito come le paralisi cerebrali infantili, o acquisite (ad esempio l’emiplegia in seguito ad eventi ischemici, emorragici), oppure affetti da ritardo psicomotorio(ad esempio in alcuni nati prematuri o sindromi genetiche) ma anche all’insorgere di un processo degenerativo (es. Demenza, Parkinson, Alzheimer).

Dopo un inquadramento iniziale che prevede un colloquio di conoscenza è opportuno pianificare e implementare un percorso di trattamento mirato attraverso una serie di esercizi carta-matita, computerizzati ed attività ecologiche che permettano anche una generalizzazione degli apprendimenti nelle situazioni di vita quotidiana.

Quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo della riabilitazione neuropsicologica è permettere alla persona il raggiungimento del più alto grado di benessere soggettivo. Lo scopo dell’intervento è di migliorare la qualità di vita quotidiana.

L’intervento viene strutturato attraverso la proposta di esercizi creati appositamente per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Periodicamente vengono valutati i progressi e in base a questi si modificano gli esercizi.

La persona è guidata nell’attivazione dei processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, problem solving) e comportamentali volti alla costruzione di nuove conoscenze.

Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura”

SIRO

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